LUGLIO 2021.
Se, come spesso accade, noi italiani diamo il meglio proprio in mezzo alle difficoltà, fatte le debite proporzioni, ci aspettano dieci anni d’oro per tutto lo sport di base, dilettantistico e amatoriale. Ci dobbiamo aspettare numeri in crescita, società sportive in espansione, eventi e manifestazioni ovunque, miglioramento degli impianti e delle infrastrutture, rinnovata attenzione verso le fasce deboli, un ritrovato rapporto con le istituzioni scolastiche e tanto altro ancora. È questa la morale di questi ultimi mesi. Dopo un anno e mezzo di sofferenza, prima con stadi, palazzetti e impianti sportivi chiusi. Società professionistiche in difficoltà, ripartenza a porte chiuse, o con numeri assai ridotti, sponsor in fuga, difficoltà a rispettare i contratti.
Tutto questo ha generato però le notti magiche in giro per l’Europa, fra l’Olimpico e Wembley, di Roberto Mancini e della sua banda Campione d’Europa. Il caro Roberto, che è ancora e resterà per sempre nel cuore di noi bolognesi, per i suoi trascorsi e l’affetto mantenuto negli anni per la città che lo ha cresciuto, è riuscito a trionfare contro tutte le previsioni della vigilia, forgiando, lo si è detto mille volte, un gruppo forte e coeso. Ma ancora di più, ed è questa la lezione che dobbiamo imparare, mettendo da parte divisioni e personalismi, polemiche e rivalità che tante volte hanno dilaniato squadroni ben più forti di questo.
Avete sentito un solo giocatore lamentarsi per una panchina o per un’esclusione? Mai. E, quindi, bravo Roberto.Gli ultimi anni della Nazionale Italiana di calcio ci hanno fatto un po’ soffrire, ma siamo pur sempre quattro volte Campioni del Mondo…
Cosa dire allora, sempre in terra inglese, di Matteo Berrettini?
Stiamo parlando di Wimbledon, da sempre il più grande torneo di tennis del mondo, il più antico e glorioso. Dal 1877, mai nessuno e dico nessun italiano aveva raggiunto la Finale, attraverso epoche storiche diversissime dove, comunque, qualche grande campione lo abbiamo anche avuto. Invece, dopo diciotto mesi di pandemia, ecco arrivare il giovane romano, da un paio d’anni in rampa di lancio con ottimi risultati, raggiungere la Finale, senza demeritare, anzi non arrivando nemmeno lontanissimo da un successo assolutamente incredibile.
Per non parlare, per rimanere agli sport di squadra, della Nazionale di basket. Dopo 17 anni, le lontanissime Olimpiadi di Atene 2004, e tante edizioni giocate con diverse compagini che avevano pure schierato senza successo giocatori della NBA, si torna a competere, magari pure per una medaglia. Superata la Serbia nel Torneo Pre-Olimpico, in casa loro, un altro successo da incorniciare. Manca all’appello ormai solo la pallavolo ma, considerate le premesse, potremmo essere alla vigilia di un’altra Generazione di Fenomeni.
È partita poi per Tokyo una spedizione mai così numerosa. Sono tante le aspettative di medaglia, tutte da parte di atleti che hanno lottato duramente nel periodo di pandemia, anche solo per trovare un impianto disponibile per l’allenamento. I successi saranno tanti, ci sono tutte le premesse, in queste strane Olimpiadi, che ereditano i frutti delle tre principali crisi degli ultimi anni. Quella economica, dal 2008 in avanti, che ha imposto agli organizzatori la cosiddetta Agenda 2020, organizzare cioè le Olimpiadi al risparmio, senza spreco di soldi, risorse umane e materiale, e nel rispetto dell’ambiente.
La crisi dei profughi e dei migranti, che ha portato a schierare in Giappone anche la “Nazionale dei Rifugiati”, senza terra e senza bandiera. La crisi, infine, legata alla pandemia, che ha avuto l’effetto più incredibile. Non tanto e non solo lo slittamento di un anno, dal 2020 al 2021, ma l’essere diventata la prima Olimpiade della storia non voluta da nessuno, a partire dagli abitanti stessi della città e dello stato ospitante, schierati per quasi l’80% contro la disputa dell’evento, che già non avevano amato particolarmente nemmeno al momento dell’assegnazione. Una situazione inedita, da considerare per il futuro.
E lo sport di base? Tra il serio e il faceto, visto l’inaspettato rialzo dei contagi, l’approssimarsi dell’autunno, le nuove incognite che arrivano dalle vaccinazioni e dal Green Pass (a scanso di equivoci, si alle vaccinazioni e si al Green Pass!), le difficoltà per noi e per le nostre società sportive non mancano. Se sapremo trasformarle in successi, saremo anche noi Campioni del Mondo!
Andrea De David
