
Il 21 febbraio 2025, a Bologna, si è tenuto l’evento di presentazione della terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione” in Emilia- Romagna.
Le profonde differenze territoriali del Paese che incidono gravemente sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza emergono con molta chiarezza dalla terza edizione del Rapporto “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia - I dati regione per regione” del Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC).
In Emilia-Romagna diminuisce la percentuale di minorenni rispetto al totale della popolazione, in linea con il dato nazionale; la povertà minorile è stabile mentre l’abitudine alla lettura dei libri e la pratica allo sport sono superiori alla media nazionale, sebbene in calo rispetto alla precedente edizione del Rapporto. Bene i servizi socioeducativi per la prima infanzia: la percentuale dei comuni coperti è del 97,2%, superiore di ben 28,3 punti rispetto alla media nazionale, il numero di posti per 100 bambini di 0-2 anni è 43,1, superiore rispetto alla media italiana ed in aumento rispetto al precedente Rapporto, la percentuale di bambini iscritti alla scuola dell’infanzia in sezioni antimeridiane è solo dell’1%. In calo il numero di pediatri, e leggermente in calo le coperture vaccinali per polio e morbillo, ma superiori alla media nazionale, mentre è in aumento la copertura vaccinale per l’HPV negli adolescenti maschi e femmine; buoni i dati rispetto obesità mentre in negativo quelli relativi al consumo di alcool e all’abitudine al fumo negli adolescenti; così come la qualità dell’aria.
I diritti di circa nove milioni (8.928.000) di persone di minore età in Italia continuano ad essere determinati e condizionati dalle disparità e differenze di contesto in cui si nasce e cresce. Ma alle tradizionali disuguaglianze tra Nord e Sud del Paese, ormai cronicizzate, si aggiungono nuove fratture anche all’interno delle stesse regioni settentrionali, dove molte famiglie hanno vissuto un rapido
impoverimento negli ultimi anni. Se da un lato il divario territoriale continua a segnare profondamente il Paese, dall’altro emergono segnali di difficoltà anche nelle aree che storicamente offrivano maggiori opportunità.
Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), coordinato da Save the Children Italia e composto da oltre 100 organizzazioni del Terzo Settore attive nella tutela dei diritti dell’infanzia e adolescenza, ha realizzato la terza edizione del Rapporto “I dati regione per regione 2024”, che fornisce una panoramica dei principali dati regionali sull’infanzia e
l’adolescenza. Il Rapporto, pubblicato con cadenza triennale integra l’analisi narrativa dei Rapporti annuali sul monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia,con l’obiettivo di stimolare riflessioni e politiche territoriali che mettano al centro i diritti dei minorenni.
Il Rapporto sarà presentato oggi 21 febbraio a Bologna grazie all’organizzazione del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, membro del Gruppo CRC, con la partecipazione di vari interlocutori. Oltre alle associazioni del Gruppo CRC, i partner di questa iniziativa, già individuati a partire dal percorso “Dialoghi” che il gruppo territoriale del GNNI ha avviato con una ricognizione delle politiche locali, sono: la Garante regionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, l’ANCI regionale, il Comune di Bologna (Area educazione, Istruzione e Nuove generazioni), la Regione Emilia -Romagna (Area Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia, Scuola).
Nella terza edizione del Rapporto CRC si riconfermano le profonde differenze tra le varie “Italie” che diventano evidenti osservando la distribuzione e l’accessibilità dei servizi per l’infanzia, dai nidi alle mense scolastiche e ai servizi di supporto per studenti con disabilità. Paradossalmente, proprio nelle aree con maggiore diffusione della povertà minorile, questi servizi sono più carenti. A partire dai dati raccolti, emerge la necessità di politiche pubbliche più incisive per garantire pari opportunità a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti, indipendentemente dalla loro regione di residenza. Il Rapporto si propone di sensibilizzare le amministrazioni locali sull’importanza di una raccolta dati sistematica e disaggregata, fondamentale per progettare interventi efficaci e sostenibili.
Il Rapporto si articola in 20 schede regionali, attraverso un set di indicatori suddivisi in sette raggruppamenti tematici. Gli indicatori si basano su dati pubblicati o forniti direttamente ai fini del presente Rapporto dalle amministrazioni centrali. Alcuni aspetti trattati nei Rapporti CRC non trovano spazio nel Rapporto regionale in quanto non ci sono indicatori di riferimento, come per esempio per il diritto alla partecipazione dei minori nei vari contesti. Per sopperire alla mancanza di dati su maltrattamento e abuso sulle persone di minore età, sono stati inclusi, anche in questa edizione, i dati sulle vittime di alcuni reati, pur riconoscendo i limiti di questi dati per analizzare un fenomeno molto più ampio e complesso. La disponibilità di informazioni sui minori con disabilità resta insufficiente, per questo sono stati considerati indicatori riguardanti il diritto all’istruzione per gli alunni con disabilità, ed i dati disponibili sui minori in affidamento familiare e in strutture residenziali
con disabilità o bisogni educativi speciali (BES).
Segue una sintesi dei dati più rilevanti per la Regione Emilia-Romagna.
1. Dati demografici
L’Emilia-Romagna presenta una situazione demografica in linea con la media italiana, e si caratterizza per un’alta percentuale di minori stranieri rispetto al totale minori, nonché per la crescita delle famiglie numerose e monogenitoriali rispetto alla precedente edizione. Le persone di minore età in Emilia-Romagna sono 667.063, che corrisponde al 15% della popolazione totale della regione, in linea con la media nazionale del 15,1%, ma con tendenza in diminuzione rispetto al precedente Rapporto. Il tasso di natalità (per mille abitanti) è del 6,4, perfettamente in linea con la media nazionale.
Le famiglie con 5 o più componenti sono il 4,6%, lievemente superiori rispetto alla media italiana del 4,5%, ed in crescita rispetto al precedente Rapporto, mentre i nuclei familiari monogenitoriali sono il 17,5%, dato inferiore alla media nazionale, ma in crescita rispetto al precedente Rapporto.
La percentuale di minori stranieri sul totale dei minori è pari al 17,4% in Emilia-Romagna contro l’11,8% della media nazionale (+5,6 punti).
2. Povertà materiale ed educativa
La percentuale di persone di minore età in povertà relativa in Emilia-Romagna è del 15,9%, inferiore di 6,3 punti rispetto alla media nazionale del 22,2%, e stabile rispetto al precedente Rapporto (15,9).
La percentuale di minori che vive in situazioni di sovraffollamento abitativo è del 33,6%, inferiore di 7,3 punti rispetto alla media nazionale del 40,9%, ed in calo rispetto al precedente Rapporto (era del 41,6%,).
La percentuale di bambini e ragazzi di 6-17 anni che hanno l’abitudine alla lettura di libri è del 61,6%, superiore di 9,2 punti rispetto alla media nazionale del 52,4%, ma in diminuzione di 4,2 punti rispetto al precedente Rapporto. L’Emilia-Romagna è comunque tra le regioni con la più elevata percentuale di bambini e ragazzi che nel tempo libero hanno l’abitudine alla lettura.
La percentuale di bambini e ragazzi di 3-17 anni che praticano sport è del 62,6%, superiore di 4,8 punti alla media nazionale del 57,8%, ma leggermente in calo rispetto al precedente Rapporto (63,9%,) ma confermando comunque valori più alti della media.
Per la povertà educativa digitale, il 91,6% dei minori tra 6 e 17 anni dispone di un PC/tablet e una connessione a internet, superiore di 1,1 punti rispetto alla media nazionale e in linea con i dati del precedente Rapporto.
3. Ambiente familiare e misure alternative
Rispetto all'ambiente familiare e alle misure alternative, in Emilia-Romagna il tasso di minorenni in affidamento familiare per almeno 5 notti la settimana (al netto dei MSNA) è dell’1,4 ogni mill residenti, in linea con la media italiana dell’1,4, e in diminuzione rispetto al precedente Rapporto. Il 71,6% degli affidamenti è etero familiare, mentre solo il 28,4% è intrafamiliare, differentemente alla media nazionale dove gli affidamenti intrafamiliari sono maggioritari (44,6%). Il tasso per mille residenti di 0-17 anni (al netto dei MSNA) nei servizi residenziali è del 2,3, superiore alla media nazionale del 2,1 e in aumento rispetto al precedente Rapporto. L’incidenza di minori stranieri non accompagnati sui minorenni accolti nei servizi residenziali è del 32,9%, leggermente superiore alla media italiana del 29,6%. Inoltre, la percentuale di bambini e adolescenti accolti nei servizi residenziali con disabilità, disturbi o BES è del 7,5% (inferiore rispetto alla media italiana dell’8,5%). Per quanto riguarda la natura giuridica del collocamento nei servizi residenziali, il 46,8% è giudiziale e il 53,2% consensuale, mostrando una situazione opposta alla media nazionale dove prevalgono i collocamenti giudiziali (73,9%).
In relazione alle adozioni, le dichiarazioni di adottabilità di minori per adozione nazionale sono 52 (su 873 a livello nazionale), di cui 16 da genitori ignoti. Il numero di minorenni per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia secondo la regione di residenza dei genitori adottivi è di 43 (su 698 in Italia).
Rispetto alle persone di minore età con un genitore detenuto, in 8 istituti penitenziari su 10 è presente una ludoteca, mentre la percentuale di colloqui con minorenni sul totale dei colloqui è del 19,2%, in linea con la media nazionale del 19,8%.
4. Educazione, gioco e attività culturali
I dati su educazione indicano che la percentuale dei comuni coperti da servizi socioeducativi per la prima infanzia è del 97,2%, superiore di ben 28,3 punti rispetto alla media nazionale. Il numero di posti nei servizi socioeducativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni è di 43,1, registrando un aumento dal precedente Rapporto (40,1) e decisamente superiore rispetto alla media italiana (30). Da segnalare anche la percentuale bassissima di sezioni antimeridiane (<= 25 ore settimanali) che si attesta all’ 1%, contro una media nazionale del 9,3%.
La percentuale di studenti stranieri per ogni ordine e grado sul totale alunni è del 18,4%, la più alta in Italia, superiore di 7,2 punti rispetto alla media nazionale (11,21).
La percentuale di alunni della scuola primaria che usufruisce del servizio mensa è del 77,3%, superiore di 19,8 punti rispetto alla media nazionale, pur non risultando tra le prime 3 regioni italiane per questo dato. Per la scuola primaria statale si segnala che il 46,8% delle classi non ha il tempo pieno, percentuale inferiore alla media nazionale (59,30%) ma significativa. Infine, il dato degli alunni con disabilità risulta in aumento in tutti gli ordini e gradi delle scuole statali, in linea con aumento a livello nazionale.
5. Salute e servizi di base
Considerando l’area salute e servizi, la speranza di vita alla nascita in Emilia-Romagna è di 83,6 anni. Sono presenti 20 punti nascita, di cui il 15% con meno di 500 parti l’anno, percentuale inferiore rispetto alla media nazionale del 24%, con un trend in diminuzione rispetto al precedente Rapporto (21,7%). La maggior parte delle nascite, il 99,6%, avviene in punti nascita pubblici, con una percentuale molto bassa di parti cesarei, pari al 22,8% contro il 30,9% nazionale. Per quanto riguarda i pediatri, sono presenti 579 professionisti in Emilia-Romagna (in Italia 6.962), con una tendenza in diminuzione rispetto al precedente Rapporto quando erano 615 ed aumenta il numero di bambini residenti per medico passati da 869,5 a 889 per pediatra. Rispetto alle coperture vaccinali: la copertura per Polio a 36 mesi è del 96,6%, superiore rispetto alla media nazionale (95), così come la copertura per il Morbillo a 36 mesi che è del 96,2% (media nazionale 95%). Per il vaccino HPV, il 54,8% delle bambine e il 49,1% dei bambini ha completato il ciclo vaccinale. La percentuale di bambini obesi e gravemente obesi è del 7,1%, dato inferiore rispetto alla media nazionale e con una tendenza in diminuzione rispetto al precedente Rapporto. Il tasso di mortalità infantile è del 2,48‰ (media nazionale 2,57‰), dato in aumento rispetto al precedente Rapporto quando era del 2,31‰.
Per le dipendenze, la percentuale di ragazzi tra 14-19 anni con abitudine al fumo è del 9,3%, superiore alla media nazionale del 9,1%. Anche il consumo di alcol a rischio nella stessa fascia d’età, pari al 22,7%, risulta superiore rispetto al dato nazionale del 21,5%. Passando all’ambiente, la qualità dell’aria urbana è critica, con l’89,4% della popolazione esposta all’inquinamento da particolato PM2.5, superiore al dato nazionale del 76,2%. Infine, la percentuale di minorenni che va a scuola solo con mezzi pubblici è del 19,4%, leggermente superiore alla media nazionale (19).
6. Protezione
In merito al tema della protezione, i minorenni stranieri non accompagnati presenti e censiti in Emilia-Romagna sono 1.554 (Italia 19.210), tendenza nettamente in aumento rispetto al precedente
Rapporto (512 nel 2021).
Con riferimento alle persone di minore età in stato di detenzione o misure alternative, nei Servizi residenziali sono presenti 123 minorenni, che corrisponde all’8,21% rispetto al totale nazionale, con tendenza in aumento rispetto al precedente Rapporto. 27 minorenni (di età compresa tra 14 e 17 anni) si trovano negli Istituti penali per i minorenni, in confronto agli 8 presenti nel 2021; a livello italiano sono più che raddoppiati rispetto al precedente Rapporto. Infine, considerando i minorenni vittime di abusi, i reati per maltrattamento contro familiari e conviventi segnalati sono 1.971 (erano 1.749), che corrisponde al 7,80% del totale nazionale.
Bologna, 21 febbraio 2025
